"Le nostre risate sono la sofferenza per gli animali": il circo nelle parole degli alunni

tigre circo animali

“Caro Dirigente scolastico, questa mattina fuori dalla scuola abbiamo visto dei manifesti con scritta la pubblicità di un circo.  Noi pensiamo che non sia opportuno andarci (anche se c’è lo «sconto scolaresche»)”. Comincia così una delle riflessioni che alunne e alunni della Scuola Secondaria di Primo Grado «Alessandro Volta» di Battaglia Terme (PD) hanno messo nero su bianco a seguito degli incontri didattici con LAV Padova sul tema del circo e della cattività degli animali.

E l’elenco dei problemi che il circo crea agli animali, dalla privazione della libertà, alla limitatezza degli spazi, agli esercizi innaturali e ai viaggi estenuanti, si chiude con il suggerimento di un'esperienza alternativa: “proponiamo di visitare un planetario o fare birdwatching”.

“Caro Signor Preside, - scrivono altri alunni - vorremmo proibire gli spettacoli nel circo perché gli animali sono costretti a far divertire l’uomo contro la loro volontà. Pensiamo che questa sia una forma di maltrattamento quindi proponiamo di staccare i manifesti dal parcheggio della scuola perché le nostre risate sono la sofferenza per gli animali e invece di andare al circo proponiamo di fare una gita in montagna per osservare gli animali nel proprio habitat naturale”.

Un percorso, quello della scuola «Alessandro Volta», che si è svolto appunto in una serie di incontri con la sede locale LAV che ha prodotto varie testimonianze da parte di alunne e alunni: “Su questo cartellone c’era scritto che c’era uno sconto per le classi, ma noi non vorremmo finanziare questo circo perché sfrutta gli animali”. E ancora arriva la proposta alternativa: “consigliamo di svolgere altre attività come fare il volontario presso la LAV o associazioni che hanno come scopo la tutela degli animali”.

Le frasi dei ragazzi ci arrivano, tra l'altro, quasi in contemporanea con la notizia del sequestro dell'elefantessa di un circo a Mantova per spazi troppo ristretti.

Rende particolarmente felici vedere che l’attività educativa genera risultati concreti come questo, in cui l’appello diretto al Dirigente è anche segno di una presa di coscienza civile, di una capacità di individuare il referente più utile e raggiungibile per esprimere il proprio dissenso e far cambiare le cose.

Questa è educazione civica, esattamente nel senso in cui la Legge 92 del 2019 la concepisce; ed è quella stessa legge che ci dice che “tutte le azioni sono finalizzate ad alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura”.

Giacomo Bottinelli