Un vero cuore di bovino portato in classe e impacchettato con carta da macelleria per sensibilizzare i ragazzi sull’importanza della donazione di sangue. Un’iniziativa didattica di Avis sulla donazione del sangue, che ha coinvolto una scuola della provincia di Modena.
A segnalare l’episodio, accaduto lo scorso maggio alla scuola media Leopardi di Castelnuovo Rangone, in provincia di Modena, durante un incontro con un medico Avis, è stata LAV Modena, che parla di un fatto gravissimo, segnalato da parte degli stessi genitori. «Nonostante LAV appoggi pienamente l’importanza sociale nell’educare alla donazione (sia di sangue che di organi o tessuti) rileviamo che, in più occasioni, il medico incaricato della lezione ha portato in diverse classi un vero cuore di bovino. Questa modalità ha sconcertato i ragazzi, i quali sono stati anche invitati dal medico a toccare il macabro oggetto con le mani», sottolinea Yuri Bautta, referente della sezione Lav di Modena.
La differenza di specie non deve essere la scusa, mai, per ricorrere, in ambito didattico e no, a ciò che proviene da violenza e morte.
AVIS ha riconosciuto l’errore e ha promesso di ricorrere per il futuro a metodi illustrativi alternativi che non includano l’utilizzo di nessun individuo vivo o ucciso: si tratta di un fatto positivo che auspichiamo venga rispettato.
ANIMALI E DIDATTICA: FACCIAMO CHIAREZZA
Dal 2014 un decreto legislativo proibisce di fare esperimenti con animali vivi per fini didattici, tranne che nelle facoltà universitarie come medicina o veterinaria per corsi specialistici di alta formazione.
A livello scolastico, l’utilizzo di parti di animali o interi corpi, anche se non esplicitamente proibito, è fortemente sconsigliato fin dal 2008 da una Nota del Ministero dell’Istruzione, che invita ad avvalersi di strumenti più moderni oggi ampiamente a disposizione ed è vietato utilizzare animali appositamente uccisi per fini didattici.
Dal ’93 è in vigore la legge sull’obiezione di coscienza alla sperimentazione animale, vanto italiano unico al mondo, che permette a medici studenti e ricercatori (e a qualsiasi personale coinvolto) di scegliere un metodo alternativo all’uso di animali per conseguire gli obiettivi di ricerca o studio.
PER UNA SCUOLA FINALMENTE MODERNA
Lo scorso 7 settembre il Ministero dell’Istruzione ha emanato le “Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica” che contengono molti punti sul rispetto e la cura degli animali.
La stessa legge sull’educazione civica ha tra i suoi fini “alimentare e rafforzare il rispetto nei confronti delle persone, degli animali e della natura”.
Esistono inoltre forti ragioni di tipo igienico-sanitario per evitare l’utilizzo di parti di animali macellati in esercitazioni scolastiche, oltre a obblighi di smaltimento di rifiuti speciali non menzionati dalla scuola coinvolta.
È il momento che la scuola italiana diventi finalmente una scuola moderna, dove le esercitazioni si svolgono con supporti sintetici, manichini, simulatori o modelli digitali dove non si ricorra mai a cadaveri – interi o a pezzi – di animali. Solo così facendo si supererà una pratica crudele e rischiosa – anche per la salute degli allievi- e si otterrà una formazione tecnica all’avanguardia, anche in termini empatici e antispecisti.