Siglato oggi l’accordo per esercitazioni didattiche senza utilizzo di animali.
Il Liceo Classico Torquato Tasso di Salerno è la prima scuola in Italia a rispondere all’appello di LAV e a siglare oggi l’Accordo per l’esercitazione didattica senza utilizzo di animali, che implica non solo l’impegno a non fare ricorso ad animali o a loro parti, ma anche a non ospitare nei propri percorsi didattici enti o istituti che lo promuovano.
Un accordo, quindi, volto a sostenere l’insegnamento della scienza senza l’utilizzo di animali, organi o carcasse, che speriamo venga condiviso da molte scuole del nostro Paese.
“La nostra comunità scolastica è molto orgogliosa di essere stata la prima in Italia a aderire all’iniziativa promossa da LAV per una didattica “cruelty-free”. Crediamo fermamente che l’educazione debba andare di pari passo con il rispetto della vita in tutte le sue forme, e che la scienza e la tecnologia ci offrano oggi strumenti innovativi per garantire un apprendimento di qualità, etico e sicuro. Ringraziamo LAV per averci scelto come scuola apripista di questo percorso. Ci auguriamo che il nostro esempio possa ispirare molte altre istituzioni scolastiche ad intraprendere la stessa strada per un futuro più giusto e sostenibile”, dichiara Ida Lenza, Dirigente Scolastica del Liceo Tasso.
La firma dell’intesa tra Liceo Tasso e LAV è stata inserita all’interno di un evento di approfondimento sui metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali, che ha visto anche l’intervento di specialisti del tema che hanno affrontato l’argomento di fronte alle classi quarte e quinte della scuola, classi prossime al futuro universitario. A conclusione dell’evento, LAV ha donato alla scuola un modello anatomico dell’apparato digerente a supporto della didattica scientifica senza utilizzo di animali.
“Insegnare fin dalla scuola che la sperimentazione senza animali è possibile ed efficace è uno degli obiettivi della LAV per superare una cultura della vivisezione purtroppo radicata negli ambienti di ricerca – afferma Giacomo Bottinelli, responsabile dell’Ufficio a Scuola con LAV – e oggi stiamo coinvolgendo un istituto prestigioso con i suoi docenti di scienze, a testimonianza che questo percorso educativo è possibile e fondato”.
Purtroppo, è ancora diffusa la pratica di fare esercitazioni didattiche con organi o parti di animali provenienti dal circuito della macellazione, come accaduto recentemente in una scuola della provincia di Modena, dove un cuore bovino è stato portato in classe per spiegare la circolazione del sangue, con evidenti ricadute emotive e culturali sugli studenti oltre a rischi sanitari.
Tutto questo sebbene già il Dlgs 26/2014 per la protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali vieta l’uso di animali vivi nelle università e nella scuola fino alla secondaria di secondo grado, fatta eccezione per l’alta specializzazione in medicina umana o veterinaria; e nonostante, inoltre, anche una nota del Ministero dell’Istruzione del 29 aprile 2008 (nota sull’impiego di animali nelle scuole primarie e secondarie – divieto uso di animali e obbligo di utilizzo metodi alternativi) ribadisca il principio che l’utilizzo di animali vivi e il ricorso a carcasse di individui soppressi per scopi didattici deve essere sostituito da metodi alternativi.
Tra l’altro, sopprimere appositamente un animale per scopi didattici potrebbe configurare il reato di uccisione di animale in base all’articolo 544 bis del Codice penale. Per questo la Legge 413/93 consente anche l’obiezione di coscienza per gli studenti universitari a partecipare a sperimentazioni che coinvolgano gli animali, con l’obbligo per la facoltà di provvedere percorsi alternativi di pari validità. Per LAV è fondamentale superare l’idea del modello animale in sé nella sperimentazione, che viene veicolato anche dall’utilizzo di parti provenienti dalle macellerie o dal consumo domestico.
“La ricerca basata sugli animali segue un modello obsoleto, fallimentare e crudele che uccide e sottopone a esperimenti estremamente dolorosi quasi 400mila animali ogni anno solo in Italia – conclude Michela Kuan, biologa e responsabile scientifica dell’area Ricerca senza animali LAV, intervenuta stamattina – Soprattutto in ambito didattico vi è ampia scelta di supporti etici e senza animali dimostratisi economici, riutilizzabili, pratici e con maggiore efficacia per l’apprendimento degli studenti, ed è fondamentale che fin dalle scuole vengano insegnati il rispetto della vita e il valore della vera scienza”.
LAV ringrazia la dirigente Scolastica del Liceo Tasso di Salerno, Ida Lenza, la vicaria, Angela Corolla, e i docenti di scienze Antonietta Vivolo, Raffaella Ucciero, Emilia Wanderling e Raffaele Andolfi; e la dott.ssa Gabriella Errico, specialista in pediatria e neonatologia, e il dott. Roberto F. Pitzalis dell’Istituto Italiano di Tecnologia, intervenuti durante l’evento.