Chiave di lettura dalla parte degli animali che infrange la narrazione dominante. Interveniamo a sostegno della pubblicazione.
All’indomani delle critiche sollevate dall’Associazione Nazionale per la Tutela dell’Ambiente e della Vita Rurali nei confronti del Diario Amico, distribuito nelle scuole primarie e secondarie di primo grado della provincia del Verbano-Cusio-Ossola, noi di LAV interveniamo a sostegno della pubblicazione, che con la voce dei ragazzi mostra l’allevamento nel suo vero aspetto di violenza e sfruttamento verso gli animali.
Il Diario Amico offre una chiave di lettura dalla parte degli animali che infrange la narrazione dominante e dà ad alunni e alunne l’opportunità di riflettere sul grave sfruttamento che si nasconde dietro la facciata delle produzioni animali. È bene che il mondo scolastico apra una seria riflessione su quanto i nostri insegnamenti siano condizionati dal sistema produttivo dell’allevamento e su quanto invece dovremmo emanciparci da questa prospettiva per il bene degli animali e dell’ambiente, oltre che per la salute. Giacomo Bottinelli, responsabile Ufficio A Scuola con LAV
Nei disegni del Diario le mucche mostrano cartelli con le scritte “Non sfruttateci” e “No allevamenti intensivi”. “Mi fanno partorire per poi sfruttarmi e mettere il latte in vendita” dice una mucca intervistata da un gatto. Poi c’è l’invito a “bere più latte vegetale”. Tutte affermazioni coerenti con la realtà e appelli perfettamente comprensibili mettendosi nei panni di un animale, ma questo ha causato il risentimento degli allevatori, che minacciano di rivolgersi persino al Ministro dell’Istruzione e del Merito per chiedere la distruzione di tutte le copie, sostenendo che il Diario sarebbe “pura disinformazione, ed evidente gravissima accusa infamante” nei confronti degli allevatori stessi.

Quelle che l’associazione di allevatori definisce “assurdità vegano-animaliste” altro non sono che la normalità di ciò che avviene ogni giorno nella produzione di carne, latte e uova: un ciclo di sfruttamento continuo in cui gli animali sono meri mezzi di produzione. La loro vita è soltanto in funzione del profitto dell’allevatore, cosa che la narrazione superficiale di pubblicità e retorica molto spesso nasconde abilmente.
Proprio in questi giorni abbiamo inaugurato la mostra itinerante “Io rispetto gli animali”, in cui i disegni dei bambini denunciano tra l’altro lo sfruttamento degli animali negli allevamenti e il consumo di carne. La mostra farà il giro d’Italia, visitando dieci città diverse, per portare a scuola un messaggio che sia esattamente l’opposto di quello che gli allevatori vogliono farci credere: l’allevamento è una realtà terribile su cui abbiamo il dovere di rendere coscienti i nostri giovani.

Dal 1977, anno in cui LAV è stata fondata, ci impegniamo a salvaguardare la vita e i diritti degli animali con azioni dirette, investigazioni e interventi in emergenza.